Cuba, non solo terra del mare, regala ai suoi visitatori la vista di città meravigliose, veri e propri gioielli d’epoca coloniale.
Una meravigliosa isola caraibica da visitare in lungo e in largo.
Partendo con La Habana, estesa per circa 750 kmq e divisa in 15 distretti: Habana Vieja (che risale al Cinquecento, dichiarata Patrimonio dell’Umanità per il suo volto coloniale spagnolo); Centro Habana,Plaza della Revolucion, Playa, La Lisa Marianao, Cerro, Diez de Octbre, Boyeros, Arroyo Naranjo, San Miguel del Padron, Cotorro, Regla, Guanabacoa e La Habana dell’Este.
La Habana Vieja è il quartiere coloniale, un tempo circondata da mura, demolite nel 1860, la città si è espansa verso l’attuale quartiere di Centro Habana.
Nella zona di Habana Vieja vi sono molte piazze circondate da edifici storici: Plaza de la Catedral, dove ammirare la facciata gotica della Catedral de San Cristobal e il settecentesco Palacio de los Marqueses de Aguas Claras, Plaza de Armas abbellita da Palacio de los Capitanes Generales, Plaza Vieja. Poco distante, nel Parque Central i cubani hanno il loro punto d’incontro per discutere e fare piccoli mercati, vicino al Gran Teatro de La Habana (il più antico Teatro d’America), allo storico Hotel Inglaterra, il più vecchio della città, e all’imponente Capitolio Nacional, sede del governo pre-rivoluzionario.
Da La Habana Vieja parte il Malecon, un lunghissimo viale che costeggia il mare e giunge all’elegante quartiere Miramar. Lungo il Malecon si incontra il lussuoso Hotel Nacional famoso per aver ospitato personaggi illustri e divi del cinema americano.

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La parte più importante della città è quella del quartiere del Vedado, dove si trova la vastissima Plaza de la Revolucion che ospita alcune sedi istituzionali con al centro la statua dedicata all’eroe nazionale Josè Marti mentre sulla parete del Ministero degli Interni si trova un enorme ritratto di Che Guevara con la scritta “Hasta la victoria siempre”.
È d’obbligo la tappa al Bodeguita del Medio e a El Florita, due locali storici della capitale, rispettivamente noti per i cocktail mojito e daiquiri.
La Habana ha molte chiese da vedere, tra cui, si diceva prima, la Catedral de san Cristobal de la Habana, palazzi di epoca coloniale, mercati dell’artigianato in La Habana Vieja, i monumenti principali della rivoluzione come il Granma, il Museo de la Revolucion, il monumento a Josè Marti.
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Altro salto immancabile è quello verso l’Hotel Ambos Mundos, vicino Plaza de Armas, per visitare la stanza 511 dove Hemingway visse per qualche tempo e iniziò a scrivere il romanzo “Per chi suona la campana”. Il famoso scrittore era solito frequentare i due locali storici de La Habana, Florita e la Bodeguita del Medio, sempre in città è visitabile la sua ultima casa divenuta ora un museo.
Un appuntamento a cui è carino partecipiate per calarvi maggiormente nel quotidiano, è quello della cerimonia dello sparo del cannone, alle 21.00 di ogni sera dalla Fortaleza.
Cuba possiede molti parchi nazionali dei quali Pinar del Rio è il gioiello, la zona è famosa per i campi di tabacco, prodotto che le ha fatto guadagnare una fama internazionale, comprende due delle riserve naturali più importanti al mondo.
Nei pressi di Pinar del Rio, Soroa, oltre ad una notevole coltivazione di orchidee offre delle cascate stupende…
La provincia di Pinar del Rio, quindi, offre uno tra i paesaggi più suggestivi ed unici, dalla coltivazione del tabacco, alle piantagioni di canna da zucchero, ai Mogotes, tipiche formazioni calcaree a forma di pan di zucchero presenti nella zona di Vinales.
Foto CC-BY-SA di Bin im Garten
Pinar del Rio è una splendida cittadina in stile neoclassico sulle sponde del Rio Guama, a circa 200 km a Sud-Ovest di La Habana con cui è collegata da un’autostrada. La città è stata fondata nel 1669.
Vi sono molte cose da vedere a Pinar del Rio e nei suoi dintorni. Di certo occorre recarsi alla Fabbrica de Tobacos Franncisco Donatien dove sarete introdotti ai segreti delle varie fasi della concia delle foglie di tabacco.
Vinales sembra il luogo ideale per riposarsi, tutto è a portata di mano, la campagna con le colline (mogotes), la zona del tabacco (a Pinar del Rio), le grotte (Cueva del Indio, Cueva des Ios Portales e alcune non ancora sfruttate dal turismo), un posto di mare magnifico (Cayo Jutias). Altra cosa consigliata è la visita al Giardino Botanico, dove sarete accolti in un modo molto carino: se avete con voi un biglietto da visita potete appenderlo sull’albero della carta.
Sembra necessario far tutto, come anche la tappa alle grotte e colline su cui fare trekking, le scogliere da cui tuffarsi, fare le immersioni o pescare.
Sempre a Vinales, su una parete di uno dei Mogotes, il Mogotes Dos Hermanas, è stato realizzato un enorme murales lungo 180 metri in cui è raffigurato il racconto della preistoria, per apprezzarlo al meglio è bene guardarlo da una certa distanza…
Come si diceva qualche riga più su, sono caratteristiche della zona le numerose grotte di cui la più interessante è la Cueva dell’Indio, visitabile in parte a piedi ed in parte in barca lungo un fiume sotterraneo, una grotta abitata da popolazioni indigene di Cuba prima dell’arrivo degli spagnoli.
A San Diego de los Banos ci sono le sorgenti termali, mentre per gli amanti del bird watch c’è Cabañas Los Pinos.
La Peninsula de Zapata, consigliata agli edepti del turismo ecologico, la zona , in particolare la Laguna del Tesoro, costituisce un vero serbatoio zoologico dove si possono incontrare coccodrilli (vi si trova anche una fattoria d’allevamento di coccodrilli), il pesce preistorico chiamato manatee, delle rane e diverse specie di rettili, il tutto nel cuore di una natura verdeggiante ed incantevole. Più a sud, si estende il sito storico più importante della storia cubana, la Baia dei Porci che, nel 1961, in piena guerra fredda, fu teatro di una grande tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Una scappatella a Cayo Largo, nell’arcipelago dei Canarreos, è quel che ci vuole per gli amanti di sport subacquei o continuare verso Cienfuegos, città posta sulle rive di una bella baia e punto ottimale per l’osservazione della fauna marina, ricca di pesci di varie specie, spugne di mare, molluschi, conchiglie e crostacei. Cienfuegos presenta una cultura animatissima fatta di teatri, gallerie d’arte, sale concerti oltre che la bella architettura monumentale.
La città di Sancti Spiritus è al centro di Cuba sulle rive del Rio Tuinicu ed è la città più vecchia, fondata nel 1514.
La città è fuori dai circuiti del turismo di massa.
Da vedere obbligatoriamente il monumento dedicato all’eroe della rivoluzione Camino Cienfuegos a Yaguajay, Trifida con i suoi tesori architettonici di epoca coloniale tra cui Plaza Mayor, le spiagge della Peninsula de Ancon dove ci sono anche dei complessi alberghieri.
Per chi ama la montagna occorre far visita a Topes de Collantes, una località di villeggiatura montana frequentata dai Cubani.
Santiago de Cuba è la seconda città cubana per grandezza, città da cui è partita la Rivoluzione Cubana e sede della prestigiosa Università cubana, la Universidad de Oriente.
Foto CC BY di Petrusbarbygere
I palazzi più antichi sono qui: la casa de Diego Velazquez, il Museo Municipal Bacardi e il Castello del Moro, la fortezza spagnola meglio conservata e più spettacolare di Cuba.
Santiago è al centro di Cuba, e con al centro anche la zona dove si coltiva la canna da zucchero, Trinidad.
Da non perdere il famoso cocktail che si beve a “La Canchanchara”, a base di acquavite, miele, limone accompagnato dalle note del son o della rumba di orchestrine che suonano dal vivo.
Cienfuegos, poco distante, ed incluso nell’Unesco, mentre a Santa Clara la maggiore attrazione è rappresentata dal mausoleo di Che Guevara, dove sono conservate le spoglie del grande guerrigliero.
Grazie alla ristrutturazione, nel 1991, il Teatro Jose Maria Heredia, il monumento ad Antonio Maceo, la stazione ferroviaria ed il terminal dell’aeroporto hanno ritrovato il loro antico splendore.
Imperdibili, ancora, la Caserma Moncada e la Casa di Antonio Maceo e Frank Pais, la Casa de la Trova e il Ballet Folklorico Cutumba che rappresentano le tradizioni musicali cubane, il Museo Municipal Bacardi, il Cimitero di Santa Ifigenia, luogo dove riposano molti rivoluzionari tra cui Josè Marti.
Molte case hanno balconi in ferro battuto, finestre a sesto acuto e strette scale esterne.
Suggestiva è anche la passeggiata sulla strada costiera panoramica che congiunge Santiago a marea del Portillo.
Baracoa sorge su un promontorio tra due pittoresche baie nei pressi del punto più orientale di Cuba, Cabo Maisi. Fondata nel 1512 da Diego Velazquez è il più antico stanziamento di Cuba, città accessibile solo via mare fino agli anni ’60 del XX secolo successivamente fu costruita una strada per collegarla al resto dell’isola.
A caratterizzarla un’atmosfera tranquilla, abbondanza di palma lungo la costa, e la massiccia presenza spagnola testimoniata da tre massicci forti: Fuerte Matachin (attuale museo municipal), Fuerte de la Punta (ora ristorante), El Castillo de Seboruco (ora diventato un albergo).
Foto CC BY SA di Jorge6880
Trinidad fondata nel 1514 è stata porto secondario utilizzato dai contrabbandieri fino alla XVIII secolo. Il più interessante tra i molti musei di Trinidad è il Museo Historico Municipal (un ricco palazzo coloniale appartenuto ad un’antica famiglia del luogo e successivamente ad un ricco coltivatore di canna da zucchero) e il Taller Alfarero, un grande laboratorio di ceramica dove vengono impiegate le tradizionali tecniche di lavorazione.
Si tratta di una città museo, dichiarata anche dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità nel 1988.
Sono da vedere il Museo Romantico, all’interno di Palazzo Brunet, con oggetti e ambienti che hanno una chiara appartenenza al periodo coloniale ed il Museo di arqueologia Guamuhaya in cui sono presenti manufatti di storia naturale ed artigianato indiano.
Per ammirare Trinidad dall’alto è bene raggiungere l’Ermita de Nuestra Senora de la Candelara de la Popa salendo per Calle Simon Bolivar, l’eremo del XVIII secolo è purtroppo andato distrutto ma la vista è davvero notevole.
Altra cosa da fare assolutamente è mangiare in uno dei Paladares, una delle antiche dimore coloniali, ristoranti a gestione privata autorizzati dal governo a partire dal 1995, un’occasione imperdibile. I Paladares non hanno di solito un’insegna esterna per cui occorre farsi guidare da qualche ragazzo del posto.
Da percorrere la strada rialzata che dal 1988 unisce Cayo Coco alla terraferma.